Bonham’s offrirà al pubblico incanto una serie di notevoli oggetti d’arte cinese il 26 novembre 2016 presso la sua sede di Hong Kong.
imageTra questi, una eccezionale coppia di sculture in bronzo dorato (lot 31). Alte ben 88,5 cm ognuna, raffigurano gli Hehe Erxian. Entrambe le figure posano su una base a sezione esagonale. Vestiti di larghe braghe e di un’ampia tunica decorata a motivi floreali semplicemente allacciata in vita, hanno il petto scoperto. Un personaggio tiene tra le mani una scatola circolare con coperchio, l’altro un fiore di loto; entrambi portano sulle spalle una fiasca a zucca.
Hehe Erxian è il nome convenzionale di una coppia di divinità del pantheon taoista che simboleggia lo Spirito dell’Armonia e dell’Unione. Fu l’imperatore Yongzheng (regno 1723-1735) che nel 1733 ufficializzò il loro ingresso nella dottrina fondata da Laozi, decretando anche i canoni per la loro corretta rappresentazione. L’origine del mito risale però a molti secoli prima, durante la dinastia Tang (618-907), e in un ambito religioso completamente differente, ovvero il Buddhismo Zen. L’iconografia degli Hehe Erxian deriverebbe infatti da Hanshan e Shide, due giovani monaci eremiti. Il primo era un poeta (molte sue composizioni sono note tuttora), il secondo un suo amico che mai l’abbandonava. I due conducevano una vita semplice, di meditazione, dimostrando però sempre una grande serenità.
La coppia di sculture presentata da Bonham’s si data stilisticamente alla metà del XVII secolo, nelle primissime fasi dunque della dinastia Qing (1644-1911), e precisamente tra il 1644 e il 1662. Fu in quel breve periodo che i lealisti Ming, che si opponevano strenuamente all’ascesa dei Qing, diedero vita ad una effimera dinastia dei Ming meridionali. Cacciati sempre più a sud, esaurirono le loro forze proprio nel 1662, quando l’esercito Qing uccise in Birmania l’ultimo imperatore Zhu Youlang.
A supportare l’ipotesi che queste due sculture siano state realizzate proprio in quel delicato frangente storico è la presenza su entrambe di una iscrizione che fa riferimento alla dinastia dei Song Meridionali (1127-1279). Anche allora l’imperatore fu costretto a spostarsi verso sud per l’inarrestabile avanzata di popolazioni barbariche: cinque secoli dopo si richiamava dunque quell’analogo momento storico per riunire per la battaglia finale tutti gli oppositori degli usurpatori mancesi.

Oltre alla grande qualità artistica, questa coppia di sculture racconta dunque di un particolare momento della storia cinese, elemento che contribuisce senz’altro alla elevata stima iniziale con la quale è offerta: 390.000-640.000$.