Il Metropolitan Museum di New York si veste di seta, mettendo in mostra un gruppo di tessuti cinesi provenienti dalle sue sterminate collezioni.

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Frammento di tessuto. Dinastia Tang, VIII secolo

Per circa un anno, dal 15 agosto 2015 al 19 giugno 2016, sarà possibile infatti ammirare una selezione di manufatti serici cinesi di grandissima qualità, databili dall’VIII secolo al Novecento.
Intitolata Chinese Textiles. Ten Centuries of Masterpieces from the Met Collection, l’esposizione fa parte dei festeggiamenti che il Museo ha organizzato in occasione dei cento anni dalla fondazione del dipartimento di Arte Asiatica.
La seta è stata certamente una delle invenzioni cinesi che maggiormente hanno entusiasmato. I tessuti serici cinesi erano infatti tra i manufatti più ambiti nell’antichità, e già i romani – duemila anni fa – erano disposti a spendere cifre notevoli pur di possedere quei capolavori di eleganza e leggiadria. Proprio durante il periodo Tang (618-907), la seta costituì uno dei prodotti cardine dell’economia cinese, esportata in tutto il resto dell’Asia, e finanche sulle coste del Mediterraneo, principalmente attraverso la lunga via di terra che da Chang’an, la capitale dell’impero, raggiungeva Damasco, per l’appunto nota come Via della Seta. Anche nei secoli successivi, nonostante in molti altri luoghi del pianeta si fosse iniziata una produzione locale, la seta cinese rimase ineguagliata per raffinatezza di lavorazione, varietà delle colorazioni e armonia dei decori.
I reperti in mostra al Metropolitan appartengono alle più diverse tipologie di manufatti tessili. Riguardo al loro utilizzo, si va dagli abiti civili a quelli militari, dai costumi del teatro ai corredi da altare, dai tessuti decorativi alle pettorine utilizzate dagli ufficiali del governo imperiale per rendere immediatamente visibile il loro rango, identificabile grazie alla raffigurazione di un particolare animale, reale o mitologico. Anche riguardo alle tecniche, il repertorio dell’arte tessile cinese è ben esemplificato dai tessuti in mostra: dal ricamo con fili dorati, all’inserzione di altri materiali come le perle. I motivi decorativi sono quelli tradizionali, nei quali si alternano ornati floreali a decori di animali.
DT7473Tra i pezzi più emozionanti, si possono citare senza dubbio i frammenti più antichi che, come scritto più sopra, risalgono all’VIII secolo, sopravvissuti dunque ad oltre mille anni di storia. Un esemplare in particolare, nella rara tintura viola che si ottiene dalla complessa lavorazione del guscio della cocciniglia e ornata con fiori stilizzati, è molto simile ad un notissimo tessuto conservato nello Shōsō-in del tempio Tōdai-ji a Nara in Giappone, donato a questo santuario nel 756 dall’imperatrice Kōmyō.
Pure di gran fascino è il frammento con lavorazione tipo arazzo (kesi) risalente all’XI-XII secolo, durante la parte centrale della dinastia Song (960-1279). E’ decorato con animali e uccelli tra foglie e fiori, in uno stile che ha certo evidenti affinità con la produzione tessile dell’Asia Centrale, nelle stesse zone in cui si elaborarono pure i procedimenti tecnici per la lavorazione ad arazzo, poi reinterpretati dalle maestranze cinesi.
Alla dinastia Ming si data un affascinante pannello lavorato a ricamo per una decorazione di capre e bambini, certamente di significato benaugurale. Questo tessuto dovette certo impressionare coloro i quali lo possedettero, tra cui il munifico imperatore Qianlong (regno 1736-1795), uno dei più sofisticati conoscitori d’arte della storia cinese, il cui sigillo appare in un angolo di questo pezzo.
Allo stesso periodo, ovvero alla seconda metà del XVIII secolo, risale pure uno straordinario costume teatrale per ruoli maschili, ornato con motivi geometrici sparsi sui quali si sovrappongono pipistrelli in volo, anch’essi emblemi di buon auspicio.

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Abito per teatro. Dinastia Qing, seconda metà del XVIII secolo.

 

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Pannello in seta ricamata. Dinastia Ming, XV-XVI secolo.