Pino
Roccia
Nebbia
Nuvole
Acqua

Pino, roccia, nebbia, nuvole e acqua sono gli elementi essenziali della pittura cinese di paesaggio.
Lo sono a partire per lo meno dal X-XI secolo, al tempo della dinastia dei Song Settentrionali (960-1127), periodo in cui artisti quali Fan Quan, Guo Xi e Li Cheng realizzarono alcuni dei capolavori più rilevanti nell’intera storia della pittura cinese, prototipi e insieme modelli per un numero incalcolabile di autori attivi nei secoli successivi, fino a oggi.

Guo Xi, L’inizio della primavera, datato 1072. Inchiostro e colori tenui su seta, cm. 158,3 x 108,1. Taipei, National Palace Museum, Taiwan.

Nei paesaggi di questi artisti compaiono immancabilmente proprio quegli elementi, a creare una composizione monumentale che non ambisce a riprodurre la realtà di uno scorcio, bensì a costruire una veduta ideale che è specchio prima di tutto della visione personale del pittore.
Certo, questi pionieri della pittura di paesaggio conoscevano molto bene i luoghi naturali più affascinanti del loro paese, e non di rado sceglievano di vivere da eremiti in zone impervie.
Ma solo occasionalmente dipinsero scenari reali.
Essi preferivano introiettare le meraviglie della Natura, sublimando quei momenti di vita vera attraverso le pratiche del Taoismo, dottrina che predicava la comunione assoluta tra Uomo e ambiente circostante.
Il risultato sono immagini intrise di spiritualità, imponenti nell’impostazione e nella disposizione degli elementi, ma intimamente connesse con le più recondite vibrazioni dell’animo dell’artista.
Una risonanza tra l’Io e la Natura che il pittore descrive utilizzando quasi esclusivamente l’inchiostro, al quale si aggiungono in certi casi radi tocchi di colore.

Li Huayi (李華弌) è senza dubbio l’erede più talentuoso dei grandi maestri del paesaggio cinese tradizionale.
Nato a Shanghai nel 1948, le sue opere non solo ricordano nelle composizioni e nello stile quegli antichi dipinti, ma ne ripropongo i valori estetici e filosofici.
Li Huayi ha infatti affermato più volte di volere trasporre con l’inchiostro sulla carta le più intime risonanze del proprio spirito, non certo riproporre fedelmente delle vedute reali, sebbene anch’egli, come i suoi illustri predecessori, abbia viaggiato moltissimo per visitare i luoghi più affascinanti del suo paese, nei quali la Natura ha costruito autonomamente degli scenari straordinari.
Prima di tutto le Huangshan, le Montagne Gialle, quei picchi iperbolici nella provincia orientale dell’Anhui, che tanti artisti ispirarono con le loro forme svettanti e bizzarre.
La sua pittura, condotta con le tecniche tradizionali, è combinazione ispirata di ampie stesure d’inchiostro diluito, sparso quasi con apparente casualità a formare la base della composizione, sulle quali si sovrappongono migliaia di pennellate a definire i dettagli della scena, minute e ben calibrate.

Li Huayi (1948-), Paesaggio, 2012. Inchiostro e colori tenui su seta, cm. 26,5 x 25. New York, The Brooklyn Museum.

Li Huayi si confronta con le suggestioni dell’inchiostro libero di fluire sulla carta, e costruisce l’immagine in accordo con la disposizione del proprio spirito, potendo contare su una conoscenza della Natura reale accumulata attraverso la visione diretta delle sue infinite variegazioni.
Come i suoi predecessori, anche Li Huayi maneggia il pennello quasi come scrivesse, a confermare lo strettissimo legame tra calligrafia e pittura che da sempre caratterizza la grafica cinese.
Un procedimento tecnico, e insieme un approccio filosofico, che molto ha influenzato alcuni tra i grandi pittori americani del Novecento, tra cui Kline e Rothko.
Autori che Li Huayi conosce molto bene, e dai quali egli stesso ha tratto ispirazione, ben conscio delle chiare analogie che sussistono tra i processi artistici della pittura cinese tradizionale e l’Espressionismo Astratto.
D’altronde, l’artista cinese nel 1982 si è trasferito a San Francisco, dopo aver studiato in Cina sia la pittura tradizionale sia le tecniche occidentali, realizzando durante la Rivoluzione Culturale (1969-1976) opere di propaganda per il regime.

Li Huayi (1948-), Vita senza fine, 2017. Inchiostro su foglia d’oro (antico paravento giapponese), cm. 176,8 x 352,7.

La scelta di trasferirsi negli Stati Uniti ha ampliato moltissimo l’orizzonte del suo pubblico. I suoi numerosi estimatori in tutto il mondo hanno potuto ammirare le sue opere grazie all’organizzazione di mostre personali in prestigiose istituzioni pubbliche e private non cinesi.
Negli ultimi tre decenni Li Huayi ha realizzato per lo più dipinti di paesaggio di grandi dimensioni, composizioni che si svolgono a volte per orizzontale e a volte per verticale, sebbene si debbano ricordare anche opere di misure più contenute nel formato tradizionale del ventaglio.
Tra i dipinti di grande formato, vi è un nucleo consistente di opere realizzate da Li Huayi su fondo oro. Si tratta di antichi paraventi giapponesi rivestiti esclusivamente di foglia d’oro, acquistati dall’artista cinese con l’esplicito scopo di dipingervi le sue composizioni.
Dettagli di alberi di pino dai tronchi e dai rami contorti, descritti da Li Huayi in maniera meticolosa, tenendo presente da una parte le naturali contorsioni provocate in natura dalle intemperie, dando libero sfogo d’altra parte al suo immaginario spirituale, con un risultato che per certi versi ricorda alcune opere di esponenti della Scuola Kanō giapponese, tra cui si ricorda Eitoku (1543-1590), autore di un celebre paravento a fondo oro conservato presso il Museo Nazionale di Tokyo, destinato in origine a essere esposto in una sala di ricevimento di uno dei grandi castelli di epoca Momoyama (1573-1615).

Kanō Eitoku (1543-1590), Alberi di cipresso. Paravento a otto ante dipinto a inchiostro e colori su foglia d’oro. Tokyo, Museo Nazionale.

* Ho scritto questo breve testo su Li Huayi su suggerimento dell’amico Luca, grande appassionato di arte cinese.
Mentre mettevo insieme le notizie essenziali per compilare queste due paginette, mi è venuto in mente dove ho visto dal vero alcuni paesaggi di questo fenomeno della pittura a inchiostro. A Londra, nella galleria di Giuseppe Eskenazi, che tra il 2010 e il 2014 ha offerto i suoi prestigiosi spazi alle opere di questo artista.
Ricordo ancora quanto fosse affascinante il connubio tra l’arte antica cinese (da Eskenazi di qualità solitamente sublime) e la rielaborazione contemporanea dei canoni della pittura tradizionale concepita da Li Huayi.

* Per chi volesse approfondire ulteriormente la conoscenza su questo artista, consiglio lo splendido volume intitolato Li Huayi: Landscapes from a Master’s Heart, pubblicato nel 2018 da Rizzoli International Publications Inc. in collaborazione con la galleria Kwai Fung Art di Hong Kong.

* Numerose opere di Li Huayi sono state battute negli ultimi anni dalle più prestigiose case d’aste.
Recentemente, il 10 novembre 2022 (lot 180), un suo paesaggio nel formato verticale datato al 2008, è stato aggiudicato presso Christie’s New York per la notevole cifra di $ 819.000.

Li Huayi (1948-), Paesaggio, 2008. Christie’s New York, 10 novembre 2022, lot 180.