Sessanta.
Tanti sono gli anni di attività di Jules Speelman, mercante e collezionista di stanza a Londra, specializzato nel trattare opere d’arte asiatica, in particolar modo sculture.
Era infatti il 1964 quando, appena diciottenne, si unì al padre nell’attività di famiglia.
Di origini olandesi, gli Speelman potevano allora già vantare una pluridecennale storia nel mondo dell’antiquariato tradizionale.

Lotto 8: Ushnishabijaya in argento parzialmente dorato e lega di rame. Tibet Centrale, XVII secolo. Venduta a € 3.920.400.

Fu proprio Jules – dotato per natura di un talento nel riconoscere la qualità di un manufatto – a credere per primo in famiglia nel potenziale commerciale dell’arte extraeuropea, la quale divenne nel volgere di pochi anni il focus dell’attività.
La galleria di Jules è diventata col tempo un imprescindibile punto di riferimento per collezionisti, conoscitori e appassionati di arte asiatica in tutto il mondo.
Sessanta anni di ricerca, studio, intuito, coraggio.

Lotto 12: Vajradhara in lega di rame dorata. Nepal, inizio del XIV secolo. Venduta a € 4.162.400.

Una vita intera, in pratica.
Tuttavia, il tempo passa inesorabile per tutti e impone periodicamente di prendere delle decisioni, di fare delle scelte.
Sessanta anni di attività, che coincidono con il completamento di un ciclo vitale così come concepito da millenni dalla cosmogonia cinese.
Una data importante dunque, che deve aver spinto lo stesso Jules a decidere di mettere all’incanto alcuni tra i suoi tesori più preziosi, quelli che nel corso di molti decenni ha tenuto per sé, la sua personale collezione.

Lotto 14: Virupa in lega di rame dorata. Tibet, attribuita a Sonam Gyaltsen, metà del XV secolo. Venduta a € 1.258.400.

Come spiega lui stesso in un video promozionale della vendita, organizzata da Bonham’s e tenutasi l’11 giugno a Parigi, uno dei motivi che lo hanno spinto a tentare la via dell’asta per disperdere la sua raccolta è stato sicuramente la volontà di capire se quegli oggetti tanto amati avessero il valore commerciale che egli stesso aveva immaginato acquistandoli molti anni addietro.
Il suo intuito non l’aveva tradito se l’asta Bonham’s dedicata alla sua raccolta, con un catalogo di soli ventotto lotti, si è conclusa con un risultato complessivo di oltre quindici milioni di euro.

Lotto 23: Shri Devi in lega di rame dorato. Tibet, attribuita a Sonam Gyaltsen, monastero di Densatil, 1431-1435 circa. Venduta a € 1.076.900.

Una cifra notevole che premia dunque una vita dedicata con passione all’arte, alle sue innumerevoli sfaccettature, al genio umano nel concepire icone che trasmettano fede e devozione.
Non a caso, l’asta organizzata da Bonham’s aveva il titolo completo di Jules Speelman. Completing a Cycle – 60 Years of Devotion.
Gli oggetti offerti all’incanto appartengono infatti tutti all’ambito del Buddhismo, realizzati in Tibet, Nepal e, in numero minore, in India e Cina, in un arco temporale che va dal XIII al XVIII secolo.
Ventotto capolavori, alcuni dei quali venduti a milioni di euro, e che insieme hanno costituito una delle vendite di arte asiatica di maggiore successo degli ultimi anni.

Lotto 26: Țara verde în lega di rame dorata. Cina, dinastia Ming, marchio e periodo Yongle. Venduta a € 571.900.