“Lungo il fiume durante il festival Qingming” (清明上河圖, Qingming Shanghe Tu) è uno dei capolavori assoluti della pittura cinese, riverito da secoli com vera e propria reliquia della plurimillenaria civiltà del Regno di Mezzo.
Questo celeberrimo dipinto si svolge nel formato del rotolo orizzontale (è alto 25,5 cm e lungo ben 525 cm), che per sua intrinseca natura deve essere ammirato un brano per volta, a partire da destra.
Un formato perciò ideale per accogliere composizioni narrative, che si svolgano nello spazio così come nel tempo, con un risultato che da molti studiosi è considerato precursore di media contemporanei come il cinema e il fumetto.
Tuttavia, il rotolo “Lungo il fiume durante il festival Qingming” non riflette un aspetto cronologico, poiché le scene di cui si compone descrivono un solo, unico, irripetibile, momento nella storia della Cina.
L’elemento compositivo cardine è sicuramente il fiume, che scorre per tutta la lunghezza del rotolo, e sulle sue sponde è ambientata tutta la scena.
Un’umanità variegata e animata vive la giornata di una delle festività più importanti dell’anno, il Qingming, con il quale si celebra la primavera come momento di rinascita, e insieme si rende omaggio agli antenati.
Centinaia di figure pullulano sulla superficie in seta del rotolo, più rarefatte sulla destra all’inizio della composizione, ambientata nelle immediatamente vicinanze della città, più densamente concentrate man mano che ci si addentra nel cuore della capitale.
La composizione è infatti ambientata a Bianjing (attuale Kaifeng), che è stata il centro nevralgico della politica e della cultura cinese durante la dinastia dei Song Settentrionali (960-1127).
Secondo una tradizione da secoli ormai radicata, l’autore di questo capolavoro è Zhang Zeduan (1085-1145), un artista di cui in realtà si conosce ben poco, se non che alla sua mano ispiratissima vada il merito di aver realizzato questo monumento della pittura cinese.
Egli dunque fu testimone vivente di quello che accadeva nella capitale dell’impero, e trascrisse quello che vide in uno stile meticoloso, miniaturistico (gongbi).
La sua opera assurge così non solo a tripudio della pittura ma anche, e si può dire soprattutto, a documento eccezionale sulle abitudini e i costumi dell’antica Cina.
Le figurine che scorrono sul rotolo sono infatti rappresentate mentre si impegnano nelle attività quotidiane, nonostante il giorno di festa. Piccole botteghe in cui si produce e si vende di tutto, contadini, pescatori, monaci, proprietari di bestie da traino col carro, nobili, intellettuali, e molto altro.
Un vero e proprio specchio di una società del passato altrimenti non ricostruibile
L’atmosfera è intrisa di gioia, com’è consono per il giorno di riposo, ma il clima generale è frizzante e dinamico, come doveva essere nella realtà della città più importante dell’impero.
Celeberrimo è il brano con il ponte a una sola campata, sul quale si muovono in un ritmo ordinato e cadenzato decine di personaggi.
Venerato fin dagli anni immediatamente successivi alla sua realizzazione, il rotolo intitolato “Lungo il fiume durante il festival Qingming” ha fornito ispirazione nei secoli seguenti a una miriade di artisti che hanno prodotto non solo copie abbastanza fedeli ma anche versioni caratterizzate da una certa originalità, alcune delle quali a firma di artisti di chiara fama come Qiu Ying (1494-1552), cui si è tradizionalmente ascritto un esemplare nel Metropolitan Museum of Art di New York, che tuttavia recentemente è stato attribuito a un suo seguace del XVIII secolo.
Altrettanto nota è la versione conservata presso il National Palace Museum di Taipei, realizzata nel 1736 circa da un gruppo di cinque artisti attivi al tempo dell’imperatore Qianlong, la cui commissione si deve però al suo predecessore e padre Yongzheng.
Recentissimamente, la casa d’aste Bertolami Fine Art di Roma ha offerto all’incanto una versione di quest’opera di altissima qualità, databile secondo chi scrive alla fine dell’Ottocento.
Proveniente da una collezione privata romana, aveva una base d’asta di € 1.500. E’ stata poi venduta alla bella cifra di € 17.000 (non inclusi i diritti d’asta).