Non molto si conosce a proposito della vita di Zhang Sengyou, se non alcuni aneddoti che ne esaltano l’abilità, non dissimili a onor del vero da quelli che si riferivano a Gu Kaizhi. Secondo uno di questi, una volta gli fu commissionata una grande composizione parietale con quattro draghi. Mancavano solo gli occhi delle bestie per ultimarla, allorché si rifiutò di continuare, adducendo che se l’avesse fatto i draghi avrebbero preso vita e sarebbero irrimediabilmente fuggiti. Nonostante l’avvertimento, fu però costretto ad apporre il tocco finale, con il risultato che i due animali ai quali aveva aggiunto gli occhi si levarono in volo tra il frastuono di tuono e il bagliore di lampo. Gli altri due rimasero sul muro, così, sopiti, domati appena un attimo prima che il fremito vitale dell’artista li pervadesse.

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