Nel piccolo borgo di Colonnata, a nord di Sesto Fiorentino, oltre alle note ville storiche (Gerini, Ginori, Villoresi) sorge anche un luogo di culto per le genti di sinistra dal fervore rivoluzionario e dichiratamente comunista: è la Casa del Popolo di Colonnata, lo storico Circolo dell’Unione Operaia. Oltre che sede di aggregazione sociale e laboratorio di impegno politico, l’Unione Operaia è anche uno spazio attivo per l’arte: vanta infatti il primato di aver dato vita, nel 1964, al primo spazio espositivo che fosse parte integrante di un circolo operaio. Oltre 50 anni di storia che le permettono di essere, ad oggi, la più antica galleria d’arte moderna ancora operante a Firenze e dintorni.
Dal 6 al 31 gennaio 2019, salendo le scale che portano al primo piano del Circolo, nel cuore rosso della Soffitta, i visitatori possono sentire che questo primitivo istinto verso l’arte non si è mai affievolito e si rinnova ulteriormente con la mostra numero 465 (!). Una mostra, Immaginare la realtà, che apre a un mondo lontano, quello del Giappone del XVIII secolo, proponendo una ottantina di stampe xilografiche, appartenenti quasi tutte al genere dell’Ukiyo-e (le “immagini del mondo fluttuante”), una forma d’arte molto in voga tra la borghesia nipponica a cavallo tra otto e novecento, poi diffusasi a livello globale.
Qui non è difficile incontrare i tre “spiriti” che hanno pensato e organizzato questo evento di altissimo livello e i cui nomi, forse non per caso, si somigliano un po’ (benché nessuna parentela intercorra fra i tre): l’organizzatore Francesco Mariani, presidente della Soffitta, artista, il vero motore a vapore della Soffitta; il collezionista Giancarlo Mariani, nipponista appassionato, entusiasta condivisore dei propri tesori; il curatore Francesco Morena, esperto internazionale d’arte orientale, responsabile di numerose ed importanti mostre nonché autore di tanti volumi sull’argomento – nonché esperto di OrientArt!
Si sono trovate lì, queste tre teste, forse tra un bicchiere di vino al bar del circolo e una sigaretta nella piazza antistante. E ne è venuta fuori un’esposizione che nessuno a Colonnata avrebbe potuto immaginare.
Ed è bizzarro vedere anziane signore in pelliccia socchiudere gli occhietti presbiti per mettere meglio a fuoco gli enormi falli delle shunga, ed è insolito vedere ragazzini che scoprono nei samurai di Utagawa evidenti somiglianze coi più amati eroi degli anime, ed è imbarazzante farsi rimproverare da un burbero cameraman che deve portare a casa il servizio video e non vuole sentire volare una mosca.
Ed è bellissimo accorgersi ancora una volta che tutti questi mondi si incontrino nel più classico e più segreto dei luoghi: una Soffitta buia piena di tesori.