La prima volta che ho avuto occasione di ammirare una collezione di mobili antichi cinesi è stata nel 2003. Mi trovavo allora a Parigi e il Musée national des Arts asiatiques-Guimet offriva la mostra Ming, l’Âge d’or du mobilier chinois, con opere provenienti dalla Collezione Lu ming shi, messa insieme da Monsieur Philippe De Backer.
Fu un’esperienza molto educativa, grazie alla quale potei farmi un’idea abbastanza precisa dei vertici di insuperabile perfezione raggiunti dagli ebanisti cinesi nella parte finale della dinastia Ming.

Poltrona in huanghuali di tipo nanguanmaoyi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 24 (£ 300.000-500.000).

Mi colpì innanzitutto la qualità del materiale, prevalentemente legno di huanghuali (Dalbergia odorifera), una pianta che cresce in poche zone della Cina meridionale e del Sud-Est asiatico, genericamente da noi inserita nell’ampia famiglia dei palissandri.
Il legno di huanghuali si caratterizza per un aspetto che assume tonalità calde tendenti al giallo-marrone, mostrando venature di tale grazia da rallegrare l’occhio come il più delicato dei decori astratti. Questo legno pregiato e raro, importato in Cina già in passato a prezzi altissimi, ha inoltre la peculiarità di essere curvato e non spezzarsi nonostante sia molto duro, consentendo così all’ebanista di dare libero sfogo alla sua fantasia. Senza l’utilizzo di un chiodo naturalmente, sfruttando solamente incastri tra giunti calibrati al millimetro.

Poltrona in huanghuali di tipo quanyi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 28 (£ 100.000-150.000).

Le forme di quel mobilio, mi colpirono inoltre fin da subito. Eleganti nella loro sintesi disarmante. Decori praticamente inesistenti o ridotti al minimo, per esaltare la struttura lineare dell’arredo. Forme flessuose, leggere e sinuose, peculiarità che non inficiano però la solidità, perché quei mobili prima di tutto dovevano assolvere funzioni pratiche: sedersi, dormire, offrire un appoggio a oggetti.
Arredi che non tutti ovviamente potevano permettersi. Gli alti funzionari e gli intellettuali sceglievano di collocare quei pregevoli manufatti prevalentemente negli studioli, ambienti nei quali potevano dedicarsi con tranquillità alle loro passioni artistiche, dalla pratica della calligrafia all’apprezzamento dei dipinti, dalla composizione di poesie all’esercizio alla cetra.
Immersi nell’intimità di uno spazio allestito in base alla propria predisposizione intellettuale, gli uomini di cultura del tardo periodo Ming teorizzarono un’estetica che è rimasta nei secoli un modello di raffinatezza ed eleganza.

Poltrona in huanghuali di tipo nanguanmaoyi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 37 (£ 180.000-240.000).

Per queste sue specifiche caratteristiche, questo mobilio è assurto nel tempo a emblema dell’ebanisteria cinese di tutti i tempi, e negli ultimi anni gli esemplari più preziosi sono contesi dai compratori più facoltosi a prezzi fantasmagorici, non lontani da quelli realizzati dalle porcellane più rare e dai dipinti dei pittori più quotati.
Il prossimo 13 maggio Bonham’s Londra metterà all’incanto una selezione di mobili databili tra il XVI e il XVIII secolo di straordinaria qualità, provenienti dalla cosiddetta Collezione H, formata negli ultimi decenni da un gentiluomo europeo certamente dalle possibilità economiche importanti.
Il catalogo stampato per l’occasione è lussuoso. Copertina rigida e quasi trecento pagine per soli ottantotto lotti, tra mobili, dipinti e oggetti cinesi e giapponesi. Il repertorio fotografico è strepitoso, non solo come supporto visivo alla descrizione dei pezzi: esso offre inoltre un inedito sguardo sull’allestimento scelto da Mister H per la sua casa.
Un gusto raffinato e colto guida la disposizione degli arredi, tra ampie sale che si affacciano su un grande giardino di gusto giapponese. Tavoli, sedie, poltrone, divani, vasi, contenitori, paraventi, lame, dipinti, incensieri in bronzo, portapennelli in legno, elmi da samurai, giade Moghul, sculture buddhiste, contenitori arcaici in bronzo , stipi giapponesi Nanban, scaffali ricolmi di libri. Ogni angolo di questa fantastica residenza è sistemato in maniera perfetta, da qualsiasi angolazione lo si ammiri. Ogni oggetto è scelto con cura perché nell’insieme la sensazione sia quella di luminosità e perfezione estetica.

 

Poltrona in huanghuali di tipo sichutou guanmaoyi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 50 (£ 100.000-150.000).

Certo, a guardarle queste foto di insieme, l’effetto è quasi straniante, non c’è assolutamente niente che sia fuori posto, e tutto appare tremendamente calcolato, sensazione che trasmettono certe immagini nelle più popolari riviste di interior design, tutti ne abbiamo sfogliate alcune.
Io però ho cercato di immaginare quegli stessi ambienti in quei momenti in cui non servivano da set fotografico: al mattino presto, con i calzini del giorno prima dispersi sul pavimento oppure a colazione con le briciole sparse sul tavolo basso; a sera con la giacca buttata con disattenzione sul divano oppure dopo cena davanti al televisore, tra rimasugli di cibo proteico.
Nell’introduzione al catalogo si specifica infatti che Mister H ha acquisito gli oggetti della sua straordinaria collezione con il dichiarato intento di non ‘musealizzare’ la sua casa, bensì di vivere insieme a loro la sua quotidianità. Mister H ha dunque usato l’incensiere in bronzo con macchie dorate del XVII secolo, stima 20.000-30.000 £, come svuotatasche?
Forse, e sarebbe bellissimo.

Poltrona in huanghuali di tipo meiguyi. Cina, XVIII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 72 (£ 60.000-80.000).

Nonostante la mia immaginazione abbia perversamente elucubrato in queste direzioni ‘più intime’, senza chiaramente voler sminuire quella sorta di sacralità che emana la casa di Mister H, e nonostante le immagini nel catalogo possano per certi sembrare fredde, restituendo certamente l’intervento di un architetto e non solo le scelte autonome del collezionista, non ho potuto ovviamente non rimanere estasiato da un gusto sopraffine, in cui l’arte diventa il manifesto di una ricerca di perfezione, e soprattutto apprezzare la qualità dei singoli pezzi di questa eccezionale raccolta.
I mobili, in particolare.
A casa propria ci si siede.
E a casa di Mister H le sedie e le poltrone certo non mancano.
E che sedie e poltrone!
Gli esemplari più preziosi sono certamente quelli realizzati nel XVII secolo, ma anche quelli più tardi – risalenti al secolo successivo – stupiscono per la semplice eleganza che ben si adatta anche agli interni contemporanei.
A patto, naturalmente, che si viva in una casa con giardino alla giapponese…

 

 

 

Coppia di poltrone in huanghuali di tipo nanguanmaoyi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 14 (£ 190.000-240.000).

Coppia di poltrone in huanghuali di tipo quanyi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 32 (£ 150.000-200.000).

Coppia di sedie in huanghuali di tipo dengguayi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 41 (£ 80.000-120.000).

Coppia di poltrone in huanghuali di tipo quanyi. Cina, XVII-XVIII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 52 (£ 200.000-300.000).

Coppia di poltrone in huanghuali di tipo guanmaoyi con inserti in marmo. Cina, XVII-XVIII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 58 (£ 60.000-80.000).

Coppia di poltrone in huanghuali di tipo quanyi. Cina, XVII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 61 (£ 70.000-90.000).

Quattro poltrone in huanghuali di tipo nanguanmaoyi. Cina, XVIII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 65 (£ 100.000-150.000).

Coppia di poltrone in huanghuali di tipo quanyi. Cina, XVIII secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 77 (£ 40.000-60.000).

Coppia di poltrone in huanghuali di tipo quanyi. Cina, dinastia Qing secolo. Bonham’s, Londra, 13 maggio 2021, lot 83 (£ 30.000-40.000).